Basterebbe leggere Gli anni luce, un racconto di Calvino, per accedere allo struggente spaesamento che produce la fisica quantistica. «Se la fisica ci chiede di abbandonare quello che l’esperienza ci insegna, con quella quantistica si entra in un mondo diverso, dove il tempo è qualcosa di completamente altro da ciò che abbiamo conosciuto: il cielo che si guarda è fatto da milioni di tempi passati, la luce che vediamo delle stelle è la luce di mille anni fa, il tramonto che vediamo stasera è già successo otto minuti prima perché bisogna calcolare il tempo che ci mette la luce ad arrivare fino a noi» dice l’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta. Con lei, faremo un viaggio tra stelle e tempo, dalle profondità siderali alle pieghe dell’anima umana, che ci svelerà come l’infinito cosmico abiti già dentro di noi.
A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Le esistenze dei protagonisti sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Nastri d’Argento, 4 candidature e 2 premi ai David di Donatello.